
Rete Anticoloniale Siciliana
Guerriglia Odonomastica in Sicilia
La Rete Anticoloniale Siciliana è un collettivo anticoloniale, antifascista e transfemminista che unisce diverse realtà che operano in Sicilia – attivist*, artist*, studios* – in uno spazio collettivo e aperto di riflessione, resistenza e azione. Il primo nucleo della rete nasce a Palermo già alla fine del 2018 e assume come strumento di azione la guerriglia odonomastica, proseguendo le pratiche e le riflessioni attivate da Viva Menilicchi!, progetto anticoloniale di Wu Ming 2 in collaborazione con Fare Ala nato in seguito all’importantissima esperienza di Resistenze in Cirenaica che ne aveva preparato il terreno. A quel primo nucleo che partecipò attivamente al progetto palermitano si sono via via unite altre realtà – un gruppo femminista, alcuni street artist e attivist* anarco-queer – che insieme hanno contribuito a dare vita a un’ondata di guerriglia odonomastica che dura ormai da più di due anni e che ha investito tutta la Sicilia.
Continuando il lavoro svolto durante questo biennio − che nel frattempo ha rafforzato ulteriormente la base collettiva: sempre più eterogenea, fluida e ricca di differenze − la Rete Anticoloniale Siciliana si pone come primo obiettivo quello di attivare collettivamente, attraverso la guerriglia odonomastica e altre pratiche di strada, riflessioni critiche sul passato coloniale e fascista e sulle sue prosecuzioni neocoloniali e razziste che si proiettano nel presente. Disturbare e rinarrare i fantasmi coloniali che infestano le nostre città è un rituale collettivo importantissimo, il modo migliore per combattere l’oblio, le narrazioni silenziate ed edulcorate, in un paese che non ha mai veramente affrontato il passato coloniale e che continua a tacerne o giustificarne i crimini con l’autorappresentazione assolutoria “Italiani brava gente”. È una questione fondamentale che investe in pieno il presente, perché lottare efficacemente contro i fascismi, la violenza razzista e di genere non può non mettere al centro un nodo cruciale: riconoscerne le radici, ancora vive e velenose, che proliferano in quel passato. Seguendo questa visione e portando avanti una prospettiva intersezionale, sin dalle sue prime azioni la Rete Anticoloniale Siciliana ha creato collaborazioni con collettivi antirazzisti, femministi, queer e antifascisti. Moltiplicare i rituali anticoloniali, estendere e contaminare i collettivi, rafforzare le modalità di azione già consolidate e sperimentare nuove pratiche diventa allora un’urgenza che deve riguardare tutte. Torniamo in strada, insieme: la guerriglia è solo all’inizio e c’è un intero paese da decolonizzare.