Calendario Incivile

Ve lo avevamo anticipato, le iniziative correlate o tangenti al 19 febbraio – Yekatit 12 sono molte… Partiamo segnalandovi quella di Salò

Reset All, Circolo ARCI Zambarda, Collettivo Gardesano Autonomo, Casa dei Popoli Thomas Sankara, con il supporto della Federazione delle Resistenze e di  quanti si vorranno aggiungere lungo il percorso, presentano: “Calendario incivile – Rinnegare per non restaurare, ciclo di incontri a carattere storico incentrati sul rapporto tra la storia della destra, fascista e/o nazionalista, e di questa con i luoghi del Garda.

Venerdì 16 febbraio a Salò in via Orti1 l’Arci dedicato a Vittorio Zambarda – vittima salodiana della bomba fascista di piazza della Loggia di cui ricorre quest’anno il cinquantesimo – ospiterà Federico Carlo Simonelli, autore del volume “D’Annunzio e il mito di Fiume.

Ma allora anche il Sudtirolo è terra d’Austria? Chissà cosa risponderebbero i giulivi adepti del bipensiero immortalati da Bologna Today… E chissà cosa direbbero le ambasciate di Slovenia, Croazia, Bosnia Erzegovina e Montenegro alla vista di un esponente del partito di governo a fianco di un cartello che rivendica i loro territori come “nostri.”

La rassegna è proposta in occasione di precise date, collegate ad avvenimenti rilevanti nel racconto della storia locale gardesana e/o nazionale. In questo caso la serata di venerdì 16 guarda idealmente alle date del 10 febbraio (giorno del Ricordo) poichè l’impresa di Fiume rappresenta un antecedente rilevantissimo dell’ affermarsi di forme aggressive di nazionalismo in altoadriatico, oltre che al 19 febbraio (Yekatit 12) in virtù del coerente ruolo svolto da D’Annunzio nella celebrazione retorica delle guerre coloniali fossero esse condotte dallo stato italiano, tanto liberale quanto quello fascista (per la Libia, il riferimento è a “Merope. Canti della guerra d’oltremare”, 1912 mentre per la guerra d’Etiopia il riferimento è  “Teneo te Africa: la seconda gesta d’oltremare, 1936).

I miei lauri gettai sotto i tuoi piedi,

o Vittoria senz’ali. Ê giunta l’ora.
Tu sorridi alla terra che tu predi

I virgulti di “gioventù” nazionale mentre ricordano…

Scopo della rassegna è quello di contrastare il disegno culturale che, esplicitamente o implicitamente, sta trasformando i luoghi del racconto della storia del Novecento attorno al Garda in una Gardaland del sovranismo,  mediante la turistificazione del passato. La vicinanza geografica fra la Gardone Riviera del Vittoriale e la Salò delle 600 giornate di Mussolini – tematizzate in chiave turistica attraverso inziative culturali non aventi alcuna ambizione di carattere critico- e di queste ai luoghi del risorgimento (San Martino, Solferino ecc) e del fronte della Prima Guerra Mondiale, pone a nostro avviso le premesse per una reinterpretazione della storia patria in chiave nazional-nazionalista.

Contrastare dunque questa deriva partendo dai luoghi, ricorrendo alla storia quale effettivo strumento di conoscenza e non quale strumento di marketing territoriale che, se praticato acriticamente, finisce per riabilitare contenuti politicamente discutubili con la scusa dell’eventuale successo economico garantito  dal turismo.

ll libro che verrà presentato venerdì 16 è stato definito alla sua uscita (2021):

la più significativa produzione scientifica dedicata alla questione fiumana negli ultimi anni.

Oltre a inquadrare il movente imperialista dell’impresa avente l’obbiettivo di innescare una campagna per la conquista dell’Adriatico, evidenzia come l’occupazione di quella città ebbe un forte carattere autoritaria e nazionalista. Fiume, come gran parte della costa adriatica orientale, era un luogo multilingue e multiculturale, e questi avvenimenti furono parte integrante del percorso che avrebbe travolto quella società meticcia per sempre. L’approccio di questa ricerca permette inoltre la maturazione di uno  sguardo assai più critico sulla vulgata, ormai prevalente fuori dall’accademia, di una Fiume dannunziana libertaria e rivoluzionaria.

Per certi versi proprio dal successo del racconto su D’Annunzio promosso dal Vittoriale (quasi 300.000 visitatori nel 2023) si è posta la necessità della rassegna. 

Lo stendardo della  Reggenza italiana del Carnaro con il suo motto Si spiritus pro nobis, quis contra nos? Se lo spirito è con noi, chi è contro di noi? Be’, le popolazioni locali, tanto per cominciare…

La turistificazione della storia emerge ogni qual volta il riferimento ad essa sia subordinato alla sua messa a valore economico tramite la trasformazione in occasione di intrattenimento dentro cui, legittimate dal successi di pubblico e/o da riferimenti al passato tendenzialmente decontestualizzati,si creano spazio di agibilità per il riemergere di contenuti politicamente discutibili; discutibilità che tuttavia non viene mai praticata per l’appunto in virtù del successo commerciale (vero o presunto) delle stesse. Noi abbiamo scelto invece di fermarci e prendere il tempo per discuterne.

La turistificazione viene promossa di fatto imponendo al racconto storico una sostanziale banalizzazione, che avviene attraverso la tacita rimozione degli aspetti controversi, problematici o perturbanti, di fatti e personaggi passati, così da garantirne la facilità di circolazione a costo di operarne una radicale mistificazione.  Emblematico di questo approccio turistificante alla storia per la sagacia con cui si produce e per i numeri che ne sanciscono il successo, il caso dell’immagine edulcorata di Gabriele D’annunzio oggi largamente diffusa. Nascondendone programaticamente gli aspetti truci oppure relegandoli fuori dal campo della tematizzazione, si è oggettivamente finito per riabilitarne il personaggio tout court e con esso i contenuti silenziati che risultabno tuttavia storicamente salienti ed imprescindibili per una sua effettiva compresnione. 

La possibilità di interloquire con l’autore offrirà infatti l’occasione per ragionare insieme sulla figura del D’Annunzio storico anziché su quella del D’Annunzio radicato nella narrazione turistificata, spesso approcciata secondo prospettiva solo memoriale,  così efficacemente propagandata sul nostro territorio, dalla quale risulta eliminato ogni disturbante riferimento coloniale, eversivo, imperialista e parfascista, riferimenti che finiscono in tal modo per ritornare agibili.

Vibranti manifestazioni di popolo!

Esemplificativo di questo approccio che rende irrilevante la storia-storia a vantaggio della storia-memoria-turistificata quello di Sergio Bresciani, il più giovane soldato volontario della storia d’Italia per come emerge in occasione di musealizzazione di cimeli a lui riferibili, in quel di Salò.

Salodiano minorenne, più volte scappato di casa dall’età di 15 anni per arruolarsi nella guerra fascista e più volte allontanato a causa della giovane età, riesce infine ad ottenere una deroga per arruolarsi per poi morire in Libia nella difesa della quarta sponda e del fascismo.

Nonostante il Museo di Salò (Mu.Sa) abbia addirittura dedicato una mostra al “progetto pedagogico” totalitario della dittatura fascista, in occasione della donazione delle medaglie al valore del Bresciani da parte della famiglia al locale museo, il rappresentante dell’amministrazione comunale dopo averne lodato gli “alti ideali di patria”, dichiara: “La tenacia è la virtù dei forti” … Sergio ci ha dimostrato che seguire i propri ideali rende le persone libere”.

Quale miglior esempio di queste parole per evidenziarele voragini di senso che si spalancano a seguito di un approccio  “Turistificante” alla storia ?

Al di là delle attività ufficiose e delle interpretazioni soggettive, dal 18 gennaio 2020 si è prodotto un salto di qualità notevole sul tema, da quando cioè a Salò FDI ha aperto una sede dedicandola a Giorgio Almirante con queste parole: 

L’inaugurazione della sede oggi a Salò è per noi un momento davvero importante rivestendo la città, per la storia della destra italiana, un rilevante valore simbolico. Inaugurare una sede a Salò è per tutto il mondo di destra e per chi fa parte di Fratelli d’Italia motivo di grande orgoglio.

Al Garda sono associati luoghi e fatti troppo importanti per la storia d’Italia per lasciarne il racconto ai soli propagandisti. Al nome di Salò è rimasto tanto sfortunatamente quanto casualmente associato il periodo dei 600 giorni della Repubblica sociale.  Nonostante ciò ancora lo scorso 23 settembre – anniversario della fondazione dello stato fantoccio dei nazisti – a Salò nottetempo qualcuno ha affisso uno striscione celebrativo. È plausibile ipotizzare che questo stesso qualcuno faccia probabilmente parte di quanti ogni anno il 28 ottobre si riuniscono presso un ristorante locale per celebrare l’anniversario della marcia su Roma.

Sappiamo che Almirante non fu solo propagandista del razzismo prima della guerra, soldato volontario decorato durante, dirigente ministeriale nella RSI, ma fu dirigente di un partito – come dimostra la vicenda della strage di Peteano – che per lunga parte della sua storia spalleggiò l’eversione.

Nel quadro delle vicende storiche della storia novecentesca inoltre la prossimità del Vittoriale, luogo di sepoltura e celebrazione D’annunziana a Salò, non può non costringere a riflettere in merito alla vicinanza fra Nazionalismo e Fascismo, ieri come oggi nelle varie forme di identitarismo/suprematismo che si vanno diffondendo.  Le iniziative della rassegna  si svolgeranno in modo diffuso fra diversi comuni, per ora sul Garda Bresciano. La prima di queste iniziative si è svolta al Circolo Arci Zambarda in via Orti a Salò venerdì 19 gennaio scorso. 

Anche quella data era stata scelta perchè  prossima all’anniversario della morte di un partigiano, Mario Boldini, avvenuta a Gargnano il 14 gennaio 1944 oltre che prossima alla giornata della memoria. IN quell’occasione l’autore Luca Casarotti presentò il suo libro “L’antifascismo e il suo contrario” introdotto da Bruno Festa, esperto di storia locale e membro dell’ANPI di Gargnano, che presentò una propria ricerca sulla deportazione ad Auschwitz di Maurizio Benghiat, ebreo catturato a Tignale, altro comune del Garda Bresciano, nel 1944.  In tal modo si è inquadrata la spietata politica razzista condotta dalla RSI attraverso  la ricerca intorno ad un caso concreto.

Quella prima serata, si inseriva idealmente nel solco delle iniziative promosse dai Circoli ANPI locali contro le modalità con le quali presso il locale museo Mu.Sa. si è aperta una sezione dedicata alla RSI rispetto alla quale è stato richiesto non solo di esporre i documenti, ma di farli parlare con più forza in un ottica che coniugasse rigore storico e forza critica. In un territorio che spesso è apparso sordo solo perché aveva in realtà già deciso di non voler sentire, noi abbiamo gridiamo con forza: 

Viva Mario (Boldini) e Maurizio Benghiat, perseguitati e uccisi / Abbasso Giorgio (Almirante) che fu dalla parte dei persecutori.

Il terzo appuntamento, previsto per marzo in quel di Desenzano per il 22 marzo sempre nel quadro delle celebrazioni di Yekatit 12, tratterà dell'”Italia Coloniale e la apolitica dell’amnesia” e vedrà come opite relaticre Mackda Ghebremariam Tesfau che commenterà con l’autrice Alessandra Ferrini (presenza in attesa di conferma) il documentario Negotiating Amnesia (2015) riguardante la guerra di Etiopia del 1935 -1936 

Il quarto appuntamento, ultimo tra quelli finora calendarizzati, si svolgerà sempre in quel di Salò che il 10 maggio in vista del 50esimo dell’anniversario di Piazza della Loggia (28 Maggio 1974 ) e il 52 esimo della strage di Peteano (31 maggio 1972) e avrà per ospite lo storico Davide Conti che presenterà il libro “Fascisti contro la democrazia” dedicato alle figure di Giorgio Almirante e di Pino Rauti.

Lascia un commento