Cronaca di una magia

Che notte quella notte, mi ricordo di sei città risorte…

Nel 2015 Resistenze in Cirenaica muoveva i suoi primi passi sotto una superluna rossa, Quell’evento magico-astronomico ci fece alzare gli occhi al cielo verso la fascia dell’eclittica dove si svolgono gli avvenimenti mitici, dove si compiono le imprese alla fonte di tutte le storie. 

A sei anni di distanza, sei città si sono allineante per celebrare sei rituali sotto il firmamento solcato dalla pioggia di meteore delle Liridi in vista dell’alba di una superluna rosa. 

La cappa plumbea intessuta di narrazioni mefitiche dell’ultimo anno andava scostata, era giunto il momento di evocare i numi tutelari della Liberazione e di esorcizzare gli spettri che infestano le nostre strade. 

Questa è la cronaca di una magica Liberazione e di una magia liberatrice compiuta dalla Federazione delle Resistenze…

A Bologna, l’evocazione è avvenuta sul ponte di via Libia, uno degli elementi architettonici più caratteristici della Cirenaica, nella piazzetta del mercato rionale già ribattezzato largo Violet Gibson e in mura Anteo Zamboni. Tutte le energie volitive si sono concentrate allo scopo di alterare l’andamento in-naturale degli eventi, l’incantesimo è stato lanciato, gli spiriti del luogo hanno risposto e si sono materializzati per svelarci l’inganno della resilienza, ricordarci il potere della resistenza. Nel rione della Barca invece è stato compiuto un esorcismo grazie all’Operazione Pirite, un’operazione alchemico-narrativa ispirata alla mappa Viva Zerai! che svela l’inganno dell’oro falso spacciato per vero delle medaglie conferite a fascisti, colonialisti e criminali di guerra che danno il nome a quasi 170 strade, piazze, edifici ecc. in tutta Italia. Wu Ming 2 ha raccontato la storia del generale Giuseppe Tellera, vice di Badoglio e Graziani  nella campagna d’Africa. 

Wu Ming 2 e J raccontano l’Operazione Pirite e i riti di evocazione ed esorcismo in via Giuseppe Zete Tellera alla Barca. La magia è spesso caratterizzata anche dalla presenza di creature del folclore popolare… come gli umarells ubriachi bolognesi…

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A Carpi si è deciso di riportare letteralmente l’antifascismo in strada, di ripopolare in parte quegli spazi che sono rimasti per troppo tempo desolati. Si è deciso di farlo con un’azione di guerriglia artistica, riportando fisicamente in città storie e volti partigianə di donne e uomini che hanno continuato a resistere anche quando la storia e il destino parevano avversi: Olema Righi, Rivoluzio Gilioli e Violet Gibson.

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A Padova, il collettivo di Decolonize Your Eyes è tornato dove è nato grazie a diverse azioni dedicate al 25 aprile. Il rione noto un tempo come ‘Chinatown’ perché densamente popolato e storicamente di sinistra è diventato il rione Caduti della Resistenza grazie all’omonima intitolazione della piazzetta in memoria dei partigiani – tra cui alcuni del quartiere ricordati con lapidi e targhe – in cui si trova anche il rifugio antiaereo (usato soprattutto dal ’44 in poi quando i bombardamenti si rovesciarono sulla stazione Campo Marte). È un luogo carico di memorie antifasciste e di ricordi degli orrori della guerra. Memorie che si sono intrecciate a quelle della comunità composita creata con l’arrivo progressivo delle famiglie migranti. Il collettivo ha sviluppato quattro presidi in luoghi diversi: il ritrovo è stato nella piazza cuore pulsante del rione dove sono state appese alcune targhe celebrative di partigiane e partigiani (tra cui Irma Bandiera, Lidia Menapace, Giorgio Marincola e Giuliano Lenci). La seconda tappa è stata in via Palestro dove un parco senza nome è stato intitolato, con l’ affissione di una targa, a Rosetta Molinari, partigiana padovana e abitante del quartiere, mentre all’interno dell’area verde nei pressi di una piccola arena, luogo di ritrovo delle nuove generazioni meticce , è stata affissa la targa intitolata al gruppo di Resistenza meticcio Banda Mario. Nella terza tappa invece è scattata l’Operazione Pirite in via Reginaldo Giuliani in cui è stata raccontata la storia del prete camicia nera a cui sono state dedicata ben tre targhe di marmo sulle facciate delle case. La via è stata re-intitolata a un altro Giuliani: Carlo. La passeggiata circolare si è conclusa sul retro di piazza Caduti della Resistenza al rifugio antiaereo costruito tra il ’43 e il ’44 dalla comunità del rione. Anche a Padova poi è stato evocato il fantasma di Violet Gibson che ha prontamente risposto alla chiamata.

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A Palermo, il 25 aprile la Rete Anticoloniale Siciliana, con il Forum Antirazzista Palermo e l’Assemblea Anarchica Palermitana, ha realizzato diversi interventi di guerriglia odonomastica per smascherare la presenza in città di strade, piazze e monumenti che ancora oggi celebrano il passato fascista e coloniale italiano e hanno organizzato un presidio dal vivo per raccontare queste azioni e ricordare alcuni eventi, luoghi e personaggi legati alla Palermo resistente e antifascista. Luogo del presidio è stata l’ex-edicola dei Quattro Canti, storico centro di divulgazione di stampa internazionalista, anarchica e socialista che sorge in uno dei luoghi più importanti della città e che ha visto nel corso dei secoli avvicendarsi manifestazioni operaie, antifasciste e anticoloniali. Il giorno della Liberazione l’edicola è diventata luogo di informazione e narrazione di queste storie e lotte resistenti e occasione per dare vita a un rituale collettivo per esorcizzare, nel giorno della Liberazione, gli spettri fascisti che infestano la città. Dopo il presidio all’ex edicola, il Forum Antirazzista, con l’adesione della Rete Anticoloniale Siciliana e di tante associazioni e collettivi della città ha organizzato ai Quattro Canti una manifestazione per svegliare la coscienza d’Europa sulle persone migranti lasciate morire dopo l’ennesima richiesta di soccorso ignorata per miserabile scelta politica e colpevole indifferenza. 

Cinque le azioni di guerriglia odonomastica:

1) Operazione Pirite:

Il video 

A Palermo c’è un intero quartiere dedicato ai militari fascisti che furono insigniti di medaglie d’oro per i crimini commessi in Africa e in Spagna: il quartiere Medaglie d’Oro, dove abbondano strade dedicate a infami personaggi come il fascista Gaetano Amoroso che ricevette la medaglia d’oro nel 1939 per aver partecipato all’aggressione fascista dell’Etiopia e per essere stato al comando di un battaglione della divisione d’assalto littorio in Spagna durante la guerra civile. Nel nostro video Operazione Pirite l’attore Claudio Ambrosetti fa una parodia del testo con il quale venne conferita l’onorificenza al fascista Amoroso. 

La targa

In via Gaetano Amoroso è stata apposta una targa per ricordare l’infame biografia del militare insignito di medaglia d’oro ed è stata proposta l’intitolazione della strada alla partigiana Maria Montuoro. Nata a Palermo, Montuoro fece parte dei GAP a Milano con nome di battaglia “Mara”. Nel 1944 fu arrestata e detenuta nel carcere di San Vittore ed in seguito fu deportata nel lager di Ravensbruck. Trasferita a Siemenstadt, fu impiegata in una fabbrica di armi nella quale lei, insieme ad altre donne, boicottò la produzione di ordigni mortali sabotando i condensatori che avevano già effettuato l’ultimo collaudo che venivano così immessi difettosi sul campo di guerra.

2) Intervento a Palazzo Riso

Il giorno della Liberazione abbiamo applicato una targa su Palazzo Riso, dal 1933 Casa del Fascio di Palermo, uno degli edifici più rappresentativi del fascismo stesso, che tale rimase fino a quando fu bombardato nel 1943. Nel 2008 diviene sede del Museo d’Arte Contemporanea della Regione Siciliana. La direzione artistico-culturale del museo dalla sua nascita ad oggi non sembra aver affrontato in modo adeguato quella terribile eredità. Le artiste e gli artisti chiamati a lavorare con l’istituzione non sono stati incitati a rinarrare e rievocare gli spettri fascisti che tuttora infestano le stanze del museo, né il pubblico ha potuto riconoscerli e prenderne le distanze, data la folta nebbia calata sull’orribile passato sia di questo che di altri luoghi della città in un diffuso, colpevole, clima di rimozione.  

Poche ore dopo l’affissione, la nostra targa è stata eliminata. A qualcuno, evidentemente, ha dato fastidio ricordare la storia infame di uno degli edifici più rappresentativi del fascismo che oggi ospita il Museo Regionale di Arte Contemporanea.

Chi ha censurato non ha però avuto l’ultima parola: la targa è riapparsa subito dopo la sua eliminazione.

3) Targa in ricordo degli Arditi del Popolo

Azione per commemorare alcuni eventi legati alla Palermo antifascista e resistente. In piazza Alberico Gentili abbiamo applicato una scritta per ricordare che in quel luogo, il 25 luglio 1921, gli Arditi del Popolo misero in fuga un gruppo di fascisti.

4) Targa in ricordo di Giovanni Orcel

Azione in via Lungarini, dove nel 1920 aveva sede la Camera del Lavoro Sindacalista, animata dal Segretario della F. I. O. M, il socialista rivoluzionario Giovanni Orcel, ucciso dalla Mafia il 15 ottobre del 1920.

5) Targa in ricordo di Peppe Schiera 

Nel giardino già dedicato al poeta di strada antifascista è stata rinnovata la targa, in quanto divenuta illeggibile.

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A Reggio Emilia gli Arbegnuoc Urbani hanno festeggiato il 24 aprile, giorno della liberazione della città dal nazifascismo, ricordando insieme ad altre realtà del territorio le storia di Giuseppe Soncini e Franco Cigarini, due partigiani che negli anni Settanta che hanno legato i valori della Resistenza alla solidarietà internazionale. Di fronte alla statua di Oliver Tambo con l’aiuto di Chiara Torcianti di Istoreco abbiamo raccontato la storia di persone che nel segno dell’antifascismo hanno unito la lotta partigiana e il movimento di liberazione anticoloniale. Il tutto accompagnato dalle installazioni artistiche di Kokedama Blues, dalla musica dell’Orchestrina Instabile e del coro dell’Amata Rossa di Casa Bettola, da lettura di poesie e piantumazione di alberi.

Il 25 aprile, invece, il fantasma di Violet Gibson è apparso su una delle colonne dell’isolato San Rocco, poco distante da dove Mussolini tenne un discorso durante una sua visita a Reggio Emilia. Pistola in mano a ricordare ciò che poteva essere.

Infine gli Arbegnuoc Urbani hanno svelato la falsa medaglia d’oro dedicata a Giuseppe Locatelli, carrista morto durante le guerre di aggressione coloniale, dedicando simbolicamente la via a lui intestata a Annita Malavasi, nome di battaglia Laila, combattente partigiana.

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A Milano i riti magici sono ancora in corso, ma ci tenevano ad anticiparvi qualcosa…

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Infine c’è giunta notizia che anche a Treviso si è svolto un rituale propiziatorio…