Il piccolo contingente spedito a Bozen per cantare storie di colonie, partigiani in bicicletta, medici svedesi, rappresaglie fasciste, muri nel deserto, ha chiuso il reading sonorizzato con un pezzo su Bolzano/Bozen e sulla magia toponomastica che incombe sulle teste dei suoi abitanti. E tutto a pochi metri dal IV corpo d’armata, dove il conte Manci, si lanciò dalla finestra per non rivelare alla Gestapo i nomi dei ribelli, a pochi metri dal monumento alla vittoria con i fasci littori e soprattutto a pochi metri da via Reginaldo Giuliani, il prete camicia nera di cui abbiamo raccontato le infami gesta… È in quella via che, sul fronte di un palazzo, c’è un bassorilievo che celebra le vittorie italiane in Africa, o meglio c’era, perché mentre lo spettacolo andava avanti tra bassi tellurici e chitarre taglienti il bassorilievo ha cominciato a sgretolarsi e a crollare: le parole sono incantesimi e la forza scorre potente in #ResistenzeInCirenaica.
Approfittiamo di questo spazio per ringraziare Eugenia e Paolo per il supporto sul campo e a distanza e con loro tutti i volontari che ci hanno accolto e coccolato al Pippo Stage, uno dei pochi luoghi in cui le particelle di italiani e tedeschi vibrano allo stesso ritmo. Ringraziamo anche tutti i presenti e soprattutto le due ragazze che alla fine dello spettacolo, quasi in lacrime, ci hanno detto: cavei dritti! che da quelle parti è il complimento più commovente che ci si possa aspettare. Non vediamo l’ora di tornare e far crollare qualcos’altro…