A Reggio Emilia la guerriglia odonomastica continua…

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Riportiamo e condividiamo volentieri il comunicato degli Arbegnuoc Urbani di Reggio Emilia relativo all’azione di guerriglia odonomastica che ha trasformato via Eritrea in via Samb Modou e Diop Mor a undici anni dalla Strage di Firenze di piazza Dalmazia (!).

Il 13 Dicembre 2011 perdono la vita ammazzati dal neofascista, nonché militante di Casa Pound, Gianluca Casseri che alle ore 12.30 in Piazza Dalmazia a Firenze punta la sua pistola in direzione di un gruppo di senegalesi.
Oltre Samb Modou e Diop Mor, viene colpito alla schiena e alla gola un’altra persona, Mustapha Dieng, che riuscirà a salvarsi. Casseri, sentendosi braccato dalla polizia, punterà quella pistola su se stesso dopo qualche ora, ponendo fine alla sua vita.

Questa vicenda orribile verrà ricordata come la Strage dei Senegalesi a Firenze.
Noi Arbegnuoc Urbani pensiamo sia giusto ricordarla come una strage fascista “impunita”, perché i gruppi da cui germina questo odio razziale hanno libertà di associazione e movimento e sedi nel territorio nazionale.
Son gli stessi che fomentano cacce al nero e si macchiano del sangue degli antifascisti, sono da definire gruppi criminali che si ispirano alla politica dell’odio e della segregazione. Assolutamente non compatibili con la democrazia.

Rinominiamo simbolicamente Via Eritrea, prima colonia italiana, in onore di queste persone, perché la motivazione che arma Casseri non è ispirata dalla follia, come molte fazioni politiche, che si dicono democratiche, hanno preferito raccontare e pensare, ma dal triste lascito del colonialismo in cui si forma il pensiero suprematista che giustifica i fascismi di allora e trova continuità nelle nuove destre neofasciste, e non solo, di oggi.

Il razzismo odierno affonda le sue radici nel Colonialismo di allora.

Tramite le leggi razziali del ’38, il madamato, l’oggettivizzazione totale del “nero”, si sedimenta un pensiero suprematista bianco che ancora vive nella nostra società permeandone qualsiasi aspetto, condizionando i nostri rapporti umani e relazionali, le strutture pubbliche e le norme strutturali che disciplinano la nostra società, alimentando discriminazione e violenza.
Fino a quando nei nostri territori non si affronterà seriamente il nostro passato che ci ha visti carnefici, permarrà una società razzista, incline al fascismo e pronta a uccidere il diverso.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. rapo ha detto:

    car* tutt*, temo che se non si aggiunge una riga di spiegazione su chi erano, qualcosa come vittime della violenza fascista e razzista, luogo e data, l’obiettivo venga mancato perchè… ahinoi… nessuno capirà

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    1. Roberto ha detto:

      Osservazione giustissima. Alla base del palo abbiamo affisso un cartello integrativo che riporta la spiegazione e la motivazione dell’azione. Però per le prossime volte abbiamo pensato di riportare qualcosa anche sotto il nuovo nome. Intanto grazie!

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