Celebrazioni che non ricordano

Vittime del campo di concentramento italiano di Arbe / Rab (Croazia)

Nella celebrazione del giorno del ricordo da un anno a questa parte qualcosa è cambiato. Il libro pubblicato l’anno scorso da Laterza per la collana Fact Checking – La storia alla prova dei fatti ha spostato l’orizzonte del ragionamento dalla mera celebrazione vittimistica e quindi nostalgica che le istituzioni perseguono per quieto vivere al bisogno di ristabilire la verità storica in mancanza della quale le commemorazioni finiscono solo per rappresentare un problema politico oltre che istituzionale.

Avevamo accolto con immediato favore l’uscita di E allora le foibe? di Eric Gobetti come qualcosa di assolutamente necessario per interrompere la catena di menzogne che dal 2004 in poi si è andata sempre più ingigantendo favorendo niente altro che il revanscismo e l’agibilità politica che il neofascismo si costruisce giorno per giorno.

L’incrocio tra largo Martiri delle Foibe e via Arbe, campo di concentramento fascista

Quest’anno approfondiamo ulteriormente la questione. Il giorno del ricordo dovrebbe tutti gli anni impiegare il 10 febbraio nell’attuazione di un processo di costruzione della memoria storica ma per i limiti giuridici di come è stato istituito, oltre ai vizi ideologici che ne hanno portato l’istituzione, altro non produce che il processo inverso: ci troviamo a dover fare i conti con la rimozione di una parte delle vicende del confine orientale decisamente più complesse di come vengono celebrate.

Azione su via Arbe, Milano

La parte meno indagata della questione resta sempre la stessa, relativa a ogni storia coloniale italiana. Sembra che al contrario dei propri alleati l’esercito italiano e le camice nere, il braccio armato del governo fascista, abbiano imposto con le buone o tutto sommato con poca violenza e uno spargimento contenuto di sangue la propria supremazia sui territori occupati. L’annessione delle terre slave cominciata da prima della seconda guerra mondiale è segnata da atti intimidatori, imposizioni violente della cultura dominante su quella locale, roghi ai luoghi che rappresentavano il passato di quelle terre, aggressioni fisiche oltre che ideologiche declamate dai balconi e dalle colonne dei giornali di regime. La guerra che consegue da questo modo di esercitare il potere non ha risparmiato alla popolazione e ai partigiani l’internamento nei campi di concentramento costruiti dal fascismo su territorio slavo.

La conferenza on line organizzata dalla sezione ANPI Stadera-Gratosoglio trasformata in podcast dalla web radio del collettivo Zam converge la discussione esattamente su questo. Cosa il giorno del ricordo nella sua istituzione è stato ben attento a omettere. Le responsabilità di un invasione, delle leggi razziali, della guerra e delle atrocità a essa connesse. Tutte cose di cui il giorno del ricordo non si ricorda e su cui è necessario fare chiarezza.

L’azione di guerriglia sulla via di Milano che porta il nome dell’isola dove uno dei campi di concentramento fascisti è stato costruito si muove nella stessa direzione. Ristabiliamo la verità sullo spazio urbano occupato dalla Storia che non vogliamo che sia celebrazione del dominio e della sopraffazione, altre parole per definire la celebrazione del fascismo che troppo spesso l’odonomastica cittadina ricorda. È necessario ricordare che quell’odonimo celebra uno sterminio. È una parte della storia che ci accompagna tutti i giorni quando attraversiamo via Arbe, piazzale Istria, via Pola. Ciò che ci celebra come popolo di martiri o di mediocri vincitori è qualcosa che non ci convince, è una parte della Storia viziata dalla nostalgia del revanscismo e dall’ipocrisia del neofascismo. Ciò che ricorda i crimini del nostro passato fascista e coloniale mette in equilibrio noi stessi con la nostra memoria. La guerriglia odonomastica è lo strumento privilegiato per pensare la Storia e colpire dritto al centro dello spazio che le nostre vite occupano.

Collettivo Zam

Ram, Restauro Arte Memoria

Per saperne di più:

https://campifascisti.it/index.php

https://campifascisti.it/scheda_campo.php?id_campo=35

https://www.produzionidalbasso.com/project/il-campo-di-concentramento-di-arbe-una-storia-italiana/

https://www.balcanicaucaso.org/aree/Croazia/Croazia-campo-di-concentramento-di-Arbe-una-storia-poco-conosciuta-209944

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